LA "MACCHINA" NEL ROMANZO SCELTO
IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI - J. VERNE
Cap. 1:
- "...Le undici e ventidue minuti - rispose Passepartout, dopo aver estratto dalle profondità del suo taschino uno spropositato orologio d’argento. Il vostro orologio è indietro - disse Phileas Fogg."
- "Campanelli elettrici e tubi acustici la mettevano in comunicazione con gli appartamenti degli altri piani. Sul caminetto c’era una pendola elettrica collegata con la pendola della camera da letto del signor Fogg; e i due congegni segnavano il medesimo minuto secondo."
- "C’intenderemo a perfezione, il signor Fogg e io! Un uomo casalingo e metodico: una vera macchina. Ebbene, sissignori, sono felicissimo di servire una macchina!»."
- "...dopo aver posto cinquecentosettantacinque volte il piede destro davanti al piede sinistro, e cinquecentosettantasei volte il piede sinistro davanti al piede destro, giunse al magnifico palazzo..."
- "Ma, signor Fogg, questo spazio di tempo di ottanta giorni è calcolato come un “minimum”!
Un “minimum” ben impiegato basta a tutto.
Per non oltrepassarlo, però, bisognerebbe saltare matematicamente dai treni sui piroscafi, e dai piroscafi sui treni.
Salterò matematicamente."
- "L’altro era un ometto magro, tutto nervi, dalla fisionomia abbastanza intelligente e che contraeva con insistenza i muscoli delle sopracciglia."
- "E tuttavia, nonostante le raffiche, nonostante i marosi, il piroscafo, spinto dalle sue potenti macchine, correva senza ritardi verso lo stretto di Bab-el-Mandeb."
Nessun commento:
Posta un commento